Giglio Reduzzi
A.A.A. Cercasi Papa
E’ di un’evidenza solare (e pertanto indubitabile) che a questo Papa stiano sommamente a cuore due argomenti: l’immigrazione e l’ecologia.
Purtroppo si dà il caso che entrambi i temi, oltre ad essere lontani dalla cura delle anime, siano fortemente controversi.
Sul fenomeno migratorio, accanto alla voce del Papa, abbiamo quella del card. Robert Sarah, che è di segno diametralmente opposto.
Nè il suo parere può essere sminuito dal fatto che uno è Papa e l’altro “solo” cardinale, perché il fenomeno migratorio non è disciplina di fede.
E pertanto l' opinione del card. Sarah vale quanto l’altra.
Così come il colonnello è libero di tifare Inter anche se il generale tifa Milan.
Anzi, in questo caso il suo parere è più autorevole perchè viene proprio da quella parte dell'Africa da cui fluisce il maggior numero di migranti che attraversano il Mediterraneo.
Lo stesso dicasi per gli alberi dell’Amazzonia.
Anche a me spiace che vengano tagliati in così grande quantità, ma mi dispiace anche vedere lo scempio di carta (e dunque di cellulosa e dunque di alberi) che si fa nel Parlamento italiano per stampare emendamenti che poi vengono mandati al macero, introducendo la questione di fiducia.
Inoltre sembra sempre più evidente, con il passare del tempo, che, per fortuna, l’azione umana, per male che faccia, non riesce ad influenzare il clima.
Morale della favola: vorremmo un Papa che si occupasse di anime e non di alberi.
Per questi ultimi ci basta ed avanza la ragazzina svedese.
Il fatto di avere un Papa più ecologo che teologo è più grave di quanto sembri, in quanto, sposando tesi controverse quando esce dal seminato, genera il sospetto che ne sposi di altrettanto controverse anche quando rimane nel campo che gli compete.
Nulla quaestio se, quando sconfina in altri campi, sposasse tesi che sono condivise in maniera unanime.
Anzi, sapere che, quando non è in cattedra, la pensa esattamente come noi, ci aiuterebbe a condividere la sua azione pastorale.