Giglio Reduzzi
A quando l' Italexit?
Aggiornamento: 11 feb 2019
Non capisco cos’altro debba succedere prima che anche l’Italia decida di uscire dall’UE, come ha già fatto la GB.
Tanto più che, a questo punto, c’è ben poco da lasciare.
La Gran Bretagna se n’è già andata e le altre due potenze rimaste (Germania e Francia) ci hanno fatto capire che stanno bene da sole.
Noi rischiamo di fare la figura del reggitore di moccolo.
Se avessimo un briciolo di amor patrio ce ne andremmo di corsa.
Il problema è che, oltre all’orgoglio, ci manca anche la forza di prendere decisioni.
Vorremmo che le situazioni nuove si determinassero da sole.
L’ideale sarebbe che l’UE si sfasciasse per conto suo.
Oppure che fossero gli altri a decidere per noi.
Che, in fondo, è la stessa ragione per cui, nell’Unione, siamo entrati.
Essendo incapaci di risolvere i nostri problemi da soli, speravamo che fossero gli altri a farlo per noi.
Così non è stato. Il sogno è sfumato.
La mancata solidarietà dei nostri partner europei sul fronte migrazioni ci ha tolto l’ultima illusione.
Veniamo via in fretta.
Del resto nessuna delle due componenti governative è mai stata filo-europea.
L’anti-europeismo è stato solo accantonato al fine di ottenere l’investitura da parte di una Presidenza quasi più europea che italiana.