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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Bustarelle e commissioni

Aggiornamento: 3 gen

Vi posso assicurare, per diretta esperienza, che esiste una categoria molto ampia di Stati in cui nessuno si scandalizza se i rapporti commerciali internazionali presuppongono scambi di bustarelle in entrata o in uscita.

Tutti gli addetti ai lavori (e quindi i vertici) delle aziende italiane che praticano l' import/export lo sanno.

Ad ignorare questi sistemi sono solo coloro che non hanno mai avuto relazioni di lavoro con l’estero, compresi, purtroppo, molti magistrati.

Come quelli che, a causa di questi “sistemi”, hanno a lungo perseguito i vertici ENI.

Tanto per fare un esempio, il sig. Adnan Khashoggy era uno stimato cittadino dell’Arabia Saudita, pur essendo più noto come Mr. 10%, per via delle mediazioni che riceveva sul commercio dei prodotti che trattava.

Se non si fosse avvalso della sua posizione di privilegio in seno alla famiglia reale sarebbe passato, non per una persona incorruttibile, ma per un incapace.

La ragione per cui ho usato il termine neutro di “mediazione” è che la differenza tra commissione e bustarella è molto grande sul piano etico, ma molto sottile sul piano pratico.

Visto che in molti Paesi si ritiene normale che uno sfrutti la propria posizione dentro o vicino al governo per trarne un beneficio personale, come deve comportarsi il funzionario dell'ufficio esteri che vuole portarsi a casa una commessa?

Far finta di niente? Egli sa bene che quella strada, se non la percorrerà lui, la percorrerà un concorrente più spregiudicato.

E se l’ottenimento di quell’ordinativo fosse essenziale per la sopravvivenza della sua azienda, dove ci lavorano centinaia o migliaia di operai?

Come si vede, la questione è complessa.

Né può essere risolta facendo emettere dall’intermediario una regolare fattura, perché si tratterebbe di una fattura fasulla, che presuppone un’attività che non c’è mai stata.

Dunque non è questione né di nome (commissione in luogo di bustarella), né di copertura cartacea, ma di sostanza.

Mi sembra di poter concludere dicendo che la corruzione emerge quando, al posto delle merci, a transitare da un Paese all’altro, sono solo dei soldi.

Non solamente quelli messi nelle valigie, ma anche quelli inviati per bonifico bancario.

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