Giglio Reduzzi
Che delusione questo vertice
Aggiornamento: 7 mar 2019
Il vertice vaticano sulla pedofilia è finito da un bel po’ ma le misure concrete anticipate da padre Lombardi ancora non si vedono.
Pare tuttavia, dalle prime indiscrezioni, che, in base al promesso Motu Proprio, la Chiesa accetterà, senza frapporre ostacoli, che i propri sacerdoti vengano sottoposti al giudizio dei tribunali civili.
Peccato che i tribunali civili ora operino con criteri molto meno rigidi di quelli che una volta la Chiesa definiva irrinunciabili.
Quindi, dato che, in campo civile, l'omofilia non è più considerata reato (mentre lo è l'omofobia), potrebbe darsi benissimo che un giudice laico assolva con formula piena un sacerdote accusato di accompagnarsi a ragazzi che non siano anagraficamente minori, anche se rimane un pessimo prete.
Il segreto, a mio avviso, non sta nell’abbandonare il Canone, ma nell’usarlo prima che a giudicare il sacerdote arrivi il giudice ordinario con le sue leggi intrise di cultura Lgbt.
Oltretutto dando l’impressione che la Chiesa sia al traino -e non alla guida- della società.
Tutto questo è ben spiegato in un articolo comparso su “La Verità” di oggi (3 marzo), a firma di Roberto De Mattei, che, per fortuna, trovo riportato quasi integralmente su: www.radicicristiane.it , sito gestito dallo stesso De Mattei.