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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Chiese in vendita


Se ho capito bene, il Papa consiglia di vendere le chiese non più frequentate, onde ottenere i mezzi per aiutare i poveri, che sembrano costituire la sua vera unica preoccupazione.

Per fortuna che i suoi sottoposti nella gerarchia non lo ascolteranno.

Non sarebbe la prima volta (ricordate la richiesta rivolta ai parroci di farsi carico, ciascuno, di una famiglia di immigrati?).

Non solo perché i poveri non sono quattro gatti, ma almeno quattro miliardi. (E dunque il denaro raccolto farebbe un buco nell’ acqua.)

Ma anche perché è facile immaginare come le chiese verrebbero ridotte in mano ai loro naturali acquirenti.

Parlo dei rappresentanti di quella religione (l’Islam) che, praticando l’iconoclastia, di immagine sacre non ne vogliono vedere, né nude, né vestite.

Non basterebbero neppure i braghettoni usati per la Cappella Sistina.

Sarebbe come dare un calcio nel sedere a Michelangelo e a tutti i pittori che a lui si sono ispirati! Nonché a tutta la nostra bimillenaria cultura.



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