Giglio Reduzzi
Ecumenismo ed ultra-ecumenismo
Aggiornamento: 7 mag 2021
La svolta ultra-ecumenica verificatasi con la Dichiarazione di Abu Dhabi (che mette tutte le religioni sullo stesso piano) è frutto esclusivo di questo papato ed ha colto tutti di sorpresa!
Non sarei meravigliato di apprendere che molti di noi non ne sapessero -e tuttora non ne sappiano- nulla.
Anche perché i parroci, imbarazzati, si guardano bene dall’informarci oppure, se interrogati, ci raccontano una storia diversa.
C’è persino chi si dà fare per cercare le radici della svolta nell’ecumenismo di papa Giovanni XXIII.
Ma non le troveranno mai.
Papa Roncalli pensava, se mai, ad un’azione ecumenica diretta alle confessioni cristiane diverse dalla cattolica, e particolarmente a quella ortodossa, che sapeva essere la più vicina di tutte.
Non va infatti dimenticato che egli era stato per quasi dieci anni delegato apostolico in un paese ortodosso, la Bulgaria, dove aveva anche svolto un ruolo importante nel matrimonio di re Boris con la “cattolicissima” Giovanna di Savoia.
Egli dunque poteva testimoniare di persona quanto le due confessioni fossero sovrapponibili e quanto poco fosse giustificata la separazione in essere.
Chi tenta di dare la colpa della svolta al Concilio Vaticano II e, indirettamente, al papa bergamasco, è solito citare la frase del card. Alfredo Ottaviani: «Prego Dio di farmi morire prima della fine di questo Concilio, così almeno muoio cattolico».
In realtà mi sembra evidente che il timore di Ottaviani fosse che il Concilio avrebbe finito per accogliere in tutto od in parte le posizioni delle confessioni riformate (calviniste, luterane, ecc.), non certo che si sarebbe spinto fino all’ecumenismo del papa regnante che mette tutte le religioni sullo stesso piano.
Non a caso Ottaviani disse che voleva morire da cattolico.
Non ha detto che voleva morire da cristiano.