Giglio Reduzzi
Fabio Pinelli. Chi era costui?
L’elezione di Fabio Pinelli alla Vicepresidenza del CSM è una gran bella notizia che, non a caso, non viene festeggiata dalla sinistra (il PD aveva indicato un altro candidato).
Questa nomina infatti dovrebbe segnare la fine (o l’inizio della fine) delle prevaricazioni sinora operate dai magistrati di sinistra (ahimè maggioritari) a danno di chiunque non condividesse le loro idee.
Un esempio per tutti (e che esempio!): la persecuzione di Silvio Berlusconi, così abbondante ed insistente da mettere in imbarazzo persino chi da tale persecuzione ha tratto un enorme beneficio.
Probabilmente le altre notizie (cattura di Messina Denaro, scandalo Panzeri, ecc.) hanno fatto passare in secondo piano l’annuncio di questa nomina.
Sta di fatto che della elezione di Pinelli se n’è parlato poco, benchè si tratti di un fatto clamoroso, che avrebbe dovuto suscitare l’entusiasmo di molti, a partire dal Presidente del CSM, che, com’è noto, è lo stesso Capo dello Stato.
Il quale, dopo le denunce di Palamara contenute nei libri di Alessandro Sallusti, non poteva ignorare la scandalosa situazione in cui si trovava l’organismo da lui presieduto, e, difatti, non mancò di stigmatizzarle, salvo aggiungere che non poteva farci nulla per porvi rimedio.
Non solo se n’è parlato poco, ma -a giudicare dall’espressione del viso di chi era presente in aula al momento dell’annuncio, presidente compreso- non mi pare che ci fosse molta allegria in giro.
Ho visto, in quella sala, gli stessi “musi lunghi” che poi ho rivisto alle varie inaugurazioni del cosiddetto “anno giudiziario”, specie quando a parlare era Carlo Nordio, il neo eletto Ministero della Giustizia che, evidentemente, continua ad essere recepito come un intruso.