Giglio Reduzzi
I servizi pubblici della RAI
Toh -ho pensato- finalmente il TG ha finito di parlarci di guerra, sbarchi di clandestini, capricci del tempo, accoltellamenti di fidanzati, morte di personaggi illustri e ci racconta un po’ di cose belle.
Infatti passa a parlarci dei nuovi modelli di automobili.
Che bello: avevo giusto bisogno di una macchina nuova.
Ma mi sbagliavo: la bionda presentatrice ha utilizzato gran parte della sua rubrica per illustrarci i tesori nascosti nell’ultimo modello della Ferrari.
Un gioiellino dove puoi correre fino ad oltre 300 km all’ora, aprire il tettuccio in pochi secondi, passare liberamente da una modalità di trazione all’altra, ecc. ecc.
Peccato che, per acquistarla, dovrei spendere l’equivalente, che non ho, di tre o quattro appartamenti per dare l’anticipo ed accendere un mutuo per effettuare il saldo.
Insomma, mi illudevo: non è roba per me. Né, credo, sia roba per il 99% degli ascoltatori.
Possibile che la RAI non si renda conto di essere un servizio pubblico e che forse sarebbe il caso di spendere meglio il tempo (tutto prime time tra l’altro) a disposizione?
Per la nuova Ferrari bastava un depliant in bassa tiratura da inviare ai suoi clienti abituali.