top of page
  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Il PD fa di necessità virtù

Come è noto, il PD è convinto che il governo del Paese gli tocchi per mandato divino, specie ora che riceve il supporto della Chiesa.

Il partito di Letta fa proprio il detto: non lo fò per piacer mio ma per far piacere a Dio.

Ma con un M5S in queste condizioni, cioè prossimo al disfacimento totale, il PD è seriamente preoccupato di non farcela, dato che il M5S è l’unico alleato in grado, con il suo peso elettorale, di dargli la maggioranza.

Quindi la sola carta rimasta al PD è la demonizzazione dell’avversario.

Cioè della Destra, rappresentata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Non che sia una novità: per la Sinistra la demonizzazione dell’avversario è sempre stata una componente essenziale della sua battaglia politica, in ciò assistita dalla Magistratura che però, guarda caso, in questo momento è anch’essa in crisi.

Nessuna meraviglia dunque che, nel momento in cui viviamo, i massimi sforzi del PD siano diretti a distruggere l’immagine dell’avversario piuttosto che a rafforzare la propria.

Se prima era un’attività ad adiuvandum, ora diventa una necessità vitale.

Occorre fare di necessità virtù.

L’accusa che viene rivolta alle forze di destra è la solita: quella di non aver reciso del tutto i legami con il defunto partito fascista.

Ir-recisi rimangono invece i legami che il PD ancora detiene con il movimento comunista, nonostante sia ormai noto a tutti che i disastri compiuti dal comunismo non sono stati inferiori a quelli compiuti dal fascismo.

Tanto noti da essere stati riconosciuti da quell’assemblea parlamentare europea cui il Pd è tanto fiero di appartenere da averne richiesto la Presidenza.

Se non fosse, come abbiamo detto, una questione di vita o di morte, il PD non dovrebbe avere difficoltà a riconoscere che:

a) il fascismo è acqua passata, mentre il comunismo è sì morto in Europa, ma (purtroppo) è più vivo che mai (e continua a far danni) in altri continenti;

b) la ragione per cui la nostra Costituzione vieta di aderire al fascismo ma non anche al comunismo è solo una questione di contesto temporale.

Infatti essa fu scritta dai nostri padri costituenti quando le macerie causate dal fascismo erano ancora fumanti, mentre i danni morali e materiali che stava causando il comunismo sarebbero esplosi in tutta la loro evidenza solo qualche anno dopo.

Non c’è dubbio che, se fossero emersi prima, sarebbero stati vietati entrambi i movimenti.

Invocare la Costituzione per farne un discrimine non è operazione intellettualmente onesta.

Così come non è intellettualmente onesto affermare che la nostra Costituzione è la “più bella del mondo”.

La realtà è che essa è obsoleta e andrebbe riveduta -e non solo in questo punto- , come molti costituzionalisti seri sostengono da tempo.

107 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Quando un partito accetta, o addirittura propone, una schifezza del genere, non serve attendere che proponga una cosa buona per giustificare la scelta di votarlo. Non c’è proposta buona che possa comp

Ecco un problema che mi pongo da anni. Parlo del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che, in teoria, dovrebbe essere l’organismo più potente del mondo. In teoria, perché, in pratica, esso non è riuscito a

Quelli del PD sono fatti così: non miglioreranno mai. Nelle altre democrazie , quando all’interno di un partito ci sono due candidati alla guida, chi vince diventa il leader effettivo e l’altro cambi

bottom of page