Giglio Reduzzi
Il popolo bue
Se pensavate che il discrimine tra destra e sinistra fosse che la prima tende a favorire la creazione della ricchezza e la seconda a promuovere la sua equa distribuzione, ebbene vi sbagliavate.
La differenza è molto più profonda.
Mentre l’ideologia di destra quasi non esiste, quella di sinistra, almeno a giudicare da come essa è venuta sviluppandosi in Italia, si fonda su una radicata sfiducia nel popolo.
Essa presuppone che solo la sinistra - in questo momento rappresentata al massimo livello da Zingaretti e Renzi- conosca ciò che è bene e ciò che è male per gli italiani.
Gli avversari di destra -cioè Salvini e Meloni- sono persone pericolose da evitare come la peste.
Whatever it takes, direbbe Mario Draghi.
Quando un americano dovesse sentir dire da Zingaretti (come difatti fa abitualmente) che, se la sinistra non si compatta, essa rischia di consegnare l’Italia a Salvini, penserebbe che Salvini sia una specie di Attila, il flagello di Dio.
Mentre tutti sappiamo che così non è e che tutto ciò che chiede è che venga rispettata la volontà del popolo.
Whatever it is. Quale che sia.
Quando un americano dovesse sentir dire da Renzi che lui acconsentirà allo scioglimento dell’attuale Parlamento -notoriamente orientato a sinistra- solo dopo che esso avrà eletto il successore di Sergio Mattarella, perché teme che il nuovo Parlamento potrebbe essere indirizzato in senso opposto ed eleggere una persona di destra, si chiederebbe chi, tra lui e Salvini, sia il vero Attila, flagello di Dio.
Il fatto è che sia Zingaretti sia Renzi pensano che solo loro sappiano di cosa il popolo abbia veramente bisogno.
In assenza delle loro indicazioni il popolo combinerebbe solo guai.
Gli italiani sono un popolo bue.
Rientra in questa visione anche l’idea di educare il popolo al modo giusto di alimentarsi.
Per esempio mettendo una tassa sulle bibite gasate che, come si sa, fanno male alla salute.
E gli esempi potrebbero continuare.