Giglio Reduzzi
Il servizio sanitario canadese
Pochi sanno che in Canada vige un sistema sanitario nazionale di tipo cubano.
Nel senso che le cure mediche sono uguali per tutti.
Non esiste sanità privata. Se hai bisogno di una TAC, anche se sei ricco, devi aspettare i tuoi bravi sei mesi come tutti gli altri.
Oppure prendi l’aereo e vai a fartela fare in USA, dove, a differenza del Canada, tutto è privato e puoi fare al pomeriggio l’esame che hai prenotato al mattino.
Purtroppo anche in Canada c’è il rovescio della medaglia.
Se non sei cittadino canadese e, dunque, non hai partecipato, con le tue tasse, alla creazione del sistema sanitario nazionale, te la fanno pagare cara.
A Toronto come metti piede al Pronto Soccorso, devi sborsare 993 dollari ancora prima di essere visitato. Poi c’è la parcella del medico (fino a 240 dollari) e quella eventualmente dovuta per gli esami strumentali.
Ragion per cui, prima di andare al PS, uno ci pensa due volte.
E difatti chi non ha la tessera sanitaria in tasca si guarda bene dall’andare al PS.
In Italia, anche dopo la salita al potere di quel cattivone di Salvini, al PS tutti vengono visitati gratis. E difatti ci vanno tutti, italiani e stranieri.
Immigrati irregolari compresi. Anzi soprattutto questi ultimi, dato che non dispongono di un medico di famiglia.
Sicché anche chi ha pagato tasse salatissime per creare il Servizio Sanitario Nazionale, se non sta per morire, deve prepararsi ad affrontare un’attesa di diverse ore, seduto su una sedia di dura plastica, in un turbinio di barelle che girano e di porte che sbattono.
Ci troviamo dunque difronte a due regimi sanitari opposti: quello canadese, che è generoso con i suoi cittadini, ma spietato con gli altri, e quello italiano, che è generoso con gli stranieri, ma spietato con i suoi cittadini.
Benché entrambi i Paesi appartengano al novero degli Stati democratici, io ritengo che il sistema canadese sia preferibile a quello italiano, anche se riconosco che non sarebbe male trovare una via di mezzo.
Purtroppo ci sono un sacco di persone che non la pensano come me.
Compresi, ahimè, i più alti rappresentanti della Gerarchia cattolica.
Forse perché pensano (scusate la malignità) che, in caso di necessità, loro, a differenza dei comuni mortali, verrebbero portati al PS a sirene spiegate e nessuno oserebbe farli sedere per un solo minuto sulle dure sedie della sala d’aspetto.