Giglio Reduzzi
Italiani razzisti?
Aggiornamento: 5 mar 2019
L’accusa agli italiani di essere razzisti è una colossale bugia.
E’ talmente assurda da apparire come una scusa che l’opposizione di sinistra si inventa ex nihilo (non sarebbe la prima volta) per giustificare la propria esistenza.
Chi è pratico di Africa (per ragioni cromatiche la vittima del razzismo è sempre africana), sa che nessuno è più veloce degli uomini italiani, quando sono lontani dalle mogli, nel buttarsi nelle braccia delle donne africane.
Se fossero razzisti non lo farebbero.
Forse non lo sono neppure gli inglesi che risiedono in Kenya. Ma il fatto che preferiscano passare le serate nei loro club esclusivi a giocare a freccette mi fa riflettere.
In Somalia non c’è più nessuno che parla italiano, mentre c’è un sacco di gente che parla francese nelle ex colonie francesi. (Ammesso che siano davvero “ex”.)
Anche questo induce a qualche riflessione.
Infine, diciamocelo chiaramente, non c’è più razzista dell’africano che, per il solo fatto di avere il naso diritto (e non piatto come i kikuiu), ritiene di appartenere ad una razza superiore.
Se mai agli italiani andrebbe rivolta l'accusa contraria di "esterofilia", perché non è raro che i giudici (espressione della società) applichino pene più blande agli immigrati con la motivazione che da loro il reato non è socialmente sanzionato o lo è meno che da noi.