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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

L'assurdo buonismo dei cattolici

Più ci penso e più mi domando come, tra i miei connazionali, possa esserci gente, anche istruita, la quale disprezza a tal punto la nostra Patria (e le sue secolari tradizioni) da accettare che essa possa evaporare totalmente nel giro di pochi anni, al massimo decenni.

Questa essendo la conseguenza ineluttabile del buonismo che, con qualche eccezione, i politici di sinistra, ed i particolare Matteo Renzi, hanno sempre mostrato nei confronti dei flussi migratori dall’Africa.

Un buonismo che è tutto e solo italiano perché:

  • · i tanto disprezzati Paesi del gruppo Visegrad non ci pensano proprio ad accogliere i migranti, ben sapendo che, se lo facessero, sarebbero costretti, prima o poi, a rinunciare alla loro identità nazionale, mentre

  • · gli altri Paesi dell’Unione Europea hanno tutti chiuso le loro frontiere.

Alcuni per sempre, addirittura abbandonando l’U.E. (vedi Gran Bretagna), altri solo temporaneamente o -più ipocritamente- de facto (Francia e Germania).


Ma in cima alla lista delle persone che formano oggetto del mio disorientamento ci sono i cattolici.

Infatti questi ultimi (per altro, almeno sulla carta, maggioritari) hanno un motivo in più, rispetto ai laici, per contrastare il fenomeno migratorio.

Essi infatti devono difendere, non solo le conquiste sociali acquisite in passato e pagate a caro prezzo (casa, lavoro, assistenza sanitaria e scolastica, ecc.), ma anche le chiese in cui sono stati battezzati e magari sposati.

Perché si dà il caso che quasi tutti gli immigrati siano musulmani, cioè discendenti di quei saraceni che, non da un anno, ma da ben 14 secoli, cercano di impadronirsi della nostra penisola e di imporci il loro credo totalizzante.

Lo dovrebbe sapere anche il Papa in carica, visto che:

  • · le solide mura che lo proteggono furono fatte costruire dal suo predecessore Leone IV a difesa, guarda caso, delle scorrerie musulmane;

  • · lui in persona, il 12 maggio del 2013, appena insediato, canonizzò -tutti in una volta- gli 813 abitanti di Otranto che erano stati decapitati dai saraceni nel 1480.

E’ comprensibile che, essendo lui di origini sudamericane, possa avere a cuore più la cultura amazzonica di quella europea, ma che dire del credo di cui lui dovrebbe essere geloso custode?

E che dire degli alti prelati che lo circondano dentro e fuori la Curia?

Una volta i vescovi europei mandavano i loro collaboratori a cristianizzare l’Africa.

Ora permettono agli africani di venire qui ad islamizzare l’Italia!

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