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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

L'origine del perdono

De Silvana numquam satis, verrebbe voglia di dire.

Qualche giorno fa, su La Verità, Silvana De Mari ha scritto un articolo che avrà fatto sobbalzare sulla sedia più di una persona, ma è la pura verità.

Soltanto che Lei, a differenza di molti suoi colleghi, ha il coraggio di raccontarla, la verità, anche quando non è gradita.

Infatti parlando della vendetta, poco ci mancava che ne tessesse l’elogio.

La verità è che, mentre la giustizia, e ancor più il perdono, sono cose da imparare (e non si imparano mai abbastanza), la vendetta è connaturata all’uomo, al pari dell’istinto di sopravvivenza ed ogni altro istinto.

Il carattere rivoluzionario del messaggio evangelico consiste proprio nell’aver introdotto questa novità assoluta del perdono.

Basti pensare che per questo anomalo sentimento non c’era neppure il vocabolo. Si è dovuto inventarlo di sana pianta, ricorrendo all’abbinamento di due parole già esistenti.

Il perdono nasce infatti dalla fusione di per con donare.

Dopo di che, scoperto il meccanismo usato in lingua latina, si è fatta la stessa cosa nelle altre lingue. Ed ecco che:

  • In inglese troviamo for+give

  • In tedesco ver+geben

  • In francese par+donner

  • In spagnolo per+donar,

ecc, ecc.


A testimonianza del fatto che il perdono era merce così rara da non meritare un rilievo terminologico.

Prima che il Cristianesimo inventasse il perdono, l’unica modalità conosciuta e praticata per rispondere a quello che si riteneva essere un insulto era la vendetta.

La stessa Bibbia non riconosce altra possibile reazione all’ingiustizia che non sia l’occhio per occhio, dente per dente.

Del resto che cos’è la rappresaglia tra Stati, ancor oggi in vigore, se non una forma istituzionalizzata di vendetta?

L’occupazione dell’Afghanistan è la vendetta degli USA contro l’attacco alle torri gemelle di N.Y.

Nei Paesi meno civilizzati (ed anche in certe aree di quelli più evoluti) troviamo le faide, che altro non sono se non vendette a livello famigliare.

Ultima riflessione: le religioni diverse dal Cristianesimo, tipo Ebraismo ed Islam, riconoscono la superiorità morale insita nel concetto di perdono, ma non l’hanno ancora introitato pienamente nelle loro dottrine, proprio in ragione, credo, della sua innaturalezza.

Certo il Cristianesimo ha influenzato non poco le altre confessioni e difatti anche nei Paesi dove ancora vige la legge del taglione, questa non viene quasi mai applicata alla lettera, come avveniva una volta.

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