Giglio Reduzzi
La Prudenza della Premier
Qualche volta capita anche a me di chiedermi come mai la signora Meloni, ora che è al governo, non faccia le stesse cose che diceva avrebbe fatto quando era in campagna elettorale, specie in materia di flussi migratori.
Ma questa è solo la prima reazione, quella che sorge spontanea.
Per capire sino in fondo il comportamento della Premier serve un supplemento di riflessione.
Occorre cioè rendersi conto che, vincendo le elezioni, la signora Meloni ha solo vinto la battaglia in Parlamento, perché nulla è cambiato al di fuori di esso.
Anzi, in qualche caso, le cosiddette “condizioni al contorno” sono addirittura peggiorate.
E’ il caso dei sindacati, che prima, quando comandava la Sinistra, erano silenti, mentre ora sfoggiano un inedito attivismo.
Poi c’è la burocrazia che, quando fa il suo mestiere, lo fa con la lentezza cui era da lungo tempo abituata.
E dove vogliamo collocare la stampa? Vi pare che La Repubblica ed Il Fatto Quotidiano abbiano un occhio di riguardo per questo governo di centro-destra?
E che dire della Commissione Europea, dove a rappresentare l’Italia c’è un personaggio nominato dal vecchio PD e candidato in pectore per la segreteria di quello nuovo?
Last, but not least, dove mettiamo il Capo dello Stato che proviene anche lui dallo stesso schieramento del commissario italiano e che, da schivo com’era inizialmente, sta manifestando un insolito e molto criticato dinamismo?
Come vedete, se non ci si ferma alla prima impressione, motivi per giustificare la prudenza del Premier ce ne sono molti, anche senza andare oltre.
Infatti non abbiamo ancora parlato di Magistratura, ma, se pensiamo al comportamento da essa assunto con Berlusconi e più recentemente con Salvini, ...non possiamo avere molte speranze.