top of page
  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Le parole che non piacciono alla Sinistra

Una -l’abbiamo già detto più volte- è “comunismo”.

Nessuno che sia stato iscritto al PCI (e magari abbia svolto un ruolo dirigenziale in quel partito) riconosce volentieri di essere stato comunista.

Salvo Pier Luigi Bersani e pochi altri, tutti preferiscono definirsi anti-fascisti.

E’ per questo motivo che il termine antifascista è ancora di moda dopo tutti questi anni.

L’altra parola che non piace alle persone di sinistra è “patriottismo”.

Difatti, benché anche a loro si inumidisca l’occhio quando sentono suonare l’inno nazionale, essi ritengono che non sia dignitoso ammettere di nutrire il sentimento patrio che l’inno richiama.

Sta di fatto che non li ho mai visti commuoversi quando sentono l’Inno della Gioia che accompagna le manifestazioni dell’Unione Europea, a loro tanto cara.

La “debolezza” del sentimento patrio la lasciano volentieri agli avversari politici, anche se, non osando definirli “patrioti”, li chiamano “sovranisti”, spesso associando questo termine a quello di “populisti”, ritenuto ugualmente spregevole.

24 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Quelli del PD sono fatti così: non miglioreranno mai. Nelle altre democrazie , quando all’interno di un partito ci sono due candidati alla guida, chi vince diventa il leader effettivo e l’altro cambi

Dato che l’opposizione a Meloni procede in ordine sparso e dunque è di fatto inesistente, il Capo dello Stato ha ritenuto suo dovere assumerne l’interim. Tanto più che lui non si è mai fidato del cent

Il 30 Gennaio del 2023 anche i telespettatori meno attenti si sono resi conto che occorre sempre “fare la tara” sulle notizie che vengono diffuse dal video. Lo hanno capito quando hanno notato il volt

bottom of page