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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Liberiamoci dei "mantra"

E’ proprio vero che, molto spesso, la gente finisce per ritenere veri e/o importanti alcuni fatti ai quali, se riflettesse con la sua testa, non darebbe il minimo peso; ma che invece ritiene fondati, solo per il fatto di sentirli ripetere all’infinito da un sacco di persone, alcune delle quali collocate molto in alto.

So anche che molti credono a quanto sentono dire, non perché sprovvisti di una propria capacità di giudizio, ma perché distratti da impegni banali ma ineludibili.

Per esempio ….cercare un parcheggio.

Ciò non toglie che alcune di queste notizie siano completamente false e che noi, quando le ripetiamo acriticamente, diventiamo complici involontari della loro diffusione.

Gli esempi di notizie false (ora va di moda chiamarle fake news), diffuse più o meno consapevolmente ad arte, sono numerosissime.

Eccone alcune:

Questa cosa dobbiamo farla perché “ce lo chiede l’Europa”.

Falso. L’Europa siamo noi o, perlomeno, anche noi.

L’Europa non ha l’autorità per imporci alcuna misura che non sia stata previamente introitata nel nostro ordinamento.

Questa scelta ci viene imposta dalla Costituzione.

Non dico che si tratti necessariamente di un falso, ma solo che potrebbe esserlo.

Richiamandosi ad un diritto, questa espressione fa il paio con l’altra -comunemente usata in ambito giuridico- di “atto dovuto”.

Non credeteci.

L’atto diventa dovuto solo quando il fatto che sta dietro è stato notato dai magistrati e questi abbiano interesse a perseguirlo.

Infatti la legge dice che, in certi casi, l’azione penale è obbligatoria e quindi scatta in automatico.

Si dà tuttavia il caso che i magistrati, cui compete avviare l’azione penale, non siano fisicamente in grado di vedere e perseguire tutti i reati che vengono compiuti in un giorno e quindi è comprensibile che diano la priorità a quelli che meglio rispondono alle loro personali e insindacabili preferenze.

Anche politiche. Per esempio perseguire Berlusconi o Salvini, invece che un anonimo spacciatore di droga.

Ciò vale ugualmente per gli articoli della Costituzione.

Non si capisce perché alcuni vengano puntigliosamente rivendicati, mentre altri vengono bellamente ignorati.

Certo insospettisce che il diverso modo di interpretare gli articoli sia in linea con le opposte ideologie politiche, anziché essere trasversale ad esse.

Poi c’è il mantra dell’Amazzonia: quello secondo cui questa immensa regione costituirebbe il “polmone della Terra”.

Cioè la fonte pressoché unica dell’ossigeno che respiriamo.

Altra balla solenne che ha incantato anche il Papa.

Eppure tutti sanno che la fonte principale dell’ossigeno è rappresentata dalle zone fredde degli oceani (Artide e Antartide).

Con questo non dico che si debba lasciar bruciare l’Amazzonia, ma appare fondato il sospetto che l’allarme riguardante gli incendi venga diffuso ad arte, specialmente dalle organizzazioni che traggono le loro fortune da tale allarme.

Tra i mantra più diffusi c’è quello che recita: “La Costituzione non si tocca”.

Eppure si tratta di una delle peggiori costituzioni in vigore. Essa viene portata in palma di mano solo dai comunisti e dai loro eredi.

Basti pensare che essa fu scritta subito dopo la caduta del fascismo, a dottrina comunista imperante, e difatti essa proibisce la ricostituzione sotto qualsiasi forma del solo partito fascista,.

Non, quindi, di quello comunista, che in seguito si sarebbe rivelato ancorato ad una ideologia tanto perniciosa quanto quella fascista, se non di più.

Una Costituzione simile esisteva in Francia, ma Charles De Gaulle, accortosene sulla sua pelle, non esitò a cambiarla.

Da noi è rimasta.

A tal punto che nessuna modifica, anche minima, sarebbe stato necessario apportare alla medesima se, anziché De Gasperi, fosse andato al potere Togliatti.

(L’ho scritto nel mio saggio “La modernizzazione può attendere: l’Italia non è pronta”.)

Ma c’è ben altro che non convince nella nostra Costituzione.

Come osserva Gianfranco Belisari nella sua lettera odierna a “La Verità”, essa sembra essere stata scritta espressamente per rendere l’Italia ingovernabile.

Per non rischiare di avere un solo governo per vent’ anni (com’era successo con il fascismo), abbiamo finito per avere 66 governi in 73 anni.

Il che, in termini di credibilità esterna, è decisamente peggio.

Infine, a furia di introdurre bilanciamenti all’azione governativa, i padri costituenti hanno finito per dare eccessivi poteri alla Magistratura.

Con il risultato che un anonimo procuratore di provincia può mandare all’aria qualsiasi provvedimento di legge faticosamente raggiunto in seno al governo!

Conclusione: liberiamoci una volta per sempre di questi mantra e, prima di diffonderli, esaminiamoli con la nostra testa, anche quando vengono da qualcuno molto in alto.

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