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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Nemo ad impossibilia tenetur

In un talkshow televisivo di lunedì 27, l’on. Stefano Buffagni, che ritenevo essere l’unico rappresentante del M5S che sapesse qualcosa di economia aziendale, ha espresso meraviglia nell’apprendere, dalla viva voce del maggior costruttore italiano di banchi di scuola, che, pur con tutta la buona volontà, non è materialmente possibile, nei venti giorni previsti dal bando di gara, progettare, costruire e consegnare alle scuole i due milioni di banchi richiesti dal ministro Lucia Azzolina.

Il costruttore presente in studio ha infatti detto che, al massimo, lui ed i suoi colleghi ne potranno consegnare 20000, cioè un centesimo della quantità richiesta.

Che neppure la Cina (a parte l’opportunità di coinvolgerla) potrebbe soddisfare la richiesta ministeriale, perché i venti giorni previsti per la consegna se ne andrebbero tutti in trasporto.

Ebbene, difronte a queste dichiarazioni, l’on. Buffagni ha espresso meraviglia. Capite? : meraviglia.

Il personaggio più vicino al mondo imprenditoriale evidentemente riteneva che l’industria italiana potesse produrre due milioni di banchi in un lasso di tempo inferiore a quello che il ministero aveva impiegato per redigere il bando di gara!

Pensate in che mani siamo!

Senza parlare della questione prezzo, che pure è importante. E di quella relativa al design.

Infatti pare che alcuni banchi saranno dotati di rotelle.

Il perché rimane un mistero, in quanto è evidente che la presenza delle ruote renderà più difficile per gli alunni rispettare il divieto di assembramento.

Per fortuna che, bando o non bando, nemo ad impossibilia tenetur.

E quindi i nuovi banchi arriveranno… quando arriveranno.

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