Giglio Reduzzi
Non ci resta che...pregare
Sergio Mattarella si sta rendendo conto, ogni giorno di più, del disastro che ha combinato nell’aver dato all’ultima crisi di governo la machiavellica soluzione che conosciamo.
Lo deduco, non tanto dall’espressione del suo viso, che continua ad essere piuttosto cupo ed indecifrabile, quanto dal suo insolito attivismo, chiaramente teso a sopperire alle insufficienze (e in qualche caso alle vere e proprie vergogne) dell’esecutivo che egli stesso ha permesso nascesse.
Ecco perché, a costo di uscire dalle sue competenze, lo vediamo parlare di emigrazione, al posto degli impresentabili ministri da lui nominati.
Anzi di parlarne (vedi vertice di Atene) come farebbe l’ex ministro Matteo Salvini, che pure vede come il fumo negli occhi.
E, poiché egli è annovera tra i suoi amici molti cattolici praticanti, sono sicuro che, in queste stesse ore, parecchi di loro stiano pregando affinché Dio gli assicuri la speciale protezione di cui necessita dopo aver combinato questo disastro.
Forse si tratta delle stesse persone che stanno invocando una speciale protezione anche per Papa Francesco, dato che anche lui non scherza in fatto di sorprese.
Anzi ce ne riserva una al giorno, visto che, grazie a lui ed ai suoi collaboratori (tra cui l’esegeta Eugenio Scalfari), abbiamo scoperto, tra l’altro, che:
· l’inferno, se c’è, è vuoto
· il diavolo non c’è più (dopo la sua incarnazione in Matteo Salvini)
· in Paradiso ci vanno solo le anime buone, le altre “evaporano”
· in assenza di registrazioni, non sappiamo esattamente cosa abbia detto Gesù
· è possibile che Gesù non fosse Dio (come sosteneva Ario)
· l’ecologia vale più della teologia
· l’immigrazione ad oltranza è cosa buona e giusta
· la civiltà amazzonica vale più di quella europea
· ecc. ecc.
Se pensate che l’elenco sia troppo lungo, togliete pure qualche affermazione, ma vi accorgerete che anche quelle rimaste non fanno parte del depositum fidei cui eravamo abituati.