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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Pastori e Parroci

Qualche anno fa feci una smorfia di commiserazione quando mi dissero che i sei Pastori delle diverse confessioni religiose presenti in città (ero in USA) si sarebbero radunati allo scopo di verificare se era possibile raggiungere una posizione comune in merito alla legge che il governo locale stava per emettere in materia di coppie omosessuali.

La riflessione sottostante quella smorfia era che i nostri parroci, sotto quell’aspetto, potevano dirsi fortunati, perché ero sicuro che, nel loro caso, la questione sarebbe stata risolta chiaramente ed una volta per sempre dal Papa.

Questo avveniva alcuni anni fa.

Ora non mi sentirei più di commiserare quei Pastori.

Infatti nessuna parola chiara e definitiva è ancora giunta ai nostri Parroci che, poveretti, quando vengono interrogati in proposito, di solito scappano.

Uno di loro mi ha ricordato che sul punto si era già espresso chiaramente S. Paolo.

Non mi basta. Non tocca a me interpretare le scritture.

Il depositum fidei è proprietà esclusiva del Pontefice.

La libertà di interpretare le scritture appartiene solo a quei Pastori che io, molto ingenuamente, commiseravo.

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