Giglio Reduzzi
Perchè i ministri non si dimettono
Una volta i ministri si dimettevano senza pensarci due volte, perché sapevano che, così facendo, sarebbero andati incontro ad una o l’altra delle seguenti situazioni:
sarebbero stati liberi di tornare full time alla loro - altrettanto lucrosa- occupazione privata;
avrebbero assunto un -ugualmente prestigioso- incarico nel governo successivo;
sarebbero stati chiamati a svolgere un ruolo guida in una grande azienda.
Purtroppo i ministri di adesso (e la stessa cosa vale per un folto gruppo di deputati) non possono contare su nessuna di queste opportunità.
Perché meravigliarci del loro attaccamento alla poltrona?
Dimettendosi dovrebbero ipso facto rinunciare al loro stipendio da nababbo ed a tutti i privilegi connessi alla carica.
E’ logico che -più che le iniziative del Presidente Mattarella- temano il mattarello della moglie.
Nessun imprenditore è in paziente attesa che i ministri Azzolina, De Micheli e Bonafede si rendano disponibili, onde affidare loro la direzione rispettivamente degli uffici Acquisti , Trasporti e Affari legali.