Giglio Reduzzi
Perchè vengono tutti qua
Aggiornamento: 18 ago 2019
Una volta i vescovi, allestendo cerimonie apposite, benedivano i missionari che partivano per cristianizzare l’Africa.
Poi questi ultimi arrivavano là e, vedendo che nei villaggi la gente mancava di tutto, anche delle cose più elementari, come l’acqua, dimenticavano di essere andati là per portare il Vangelo e si mettevano a scavare pozzi e costruire ospedali.
Partivano sacerdoti e, strada facendo, diventavano geometri.
Però notavano che gli abitanti del villaggio, stranamente, erano sempre allegri.
Specialmente le donne, forse perché, andare al fiume per raccogliere l’acqua era diventata un’occasione di incontri e pettegolezzi.
Come per le nostre nonne o bisnonne andare alla fontana del paese (con il “cadur”) o al lavatoio pubblico.
Poi però arrivò la televisione, tramite la quale le donne africane vennero a sapere che, in Europa, le case erano dotate, tra le altre cose, di acqua corrente ed allora cominciarono a volerla anche loro.
Ma siccome nessuno gliela dava, iniziarono ad arrabbiarsi.
ll sorriso scomparve del tutto e l’arrabbiatura aumentò quando - sempre tramite Tv e, più tardi, via Internet- vennero a sapere che, nei luoghi d’origine dei missionari, c’era ben altro, oltre l’acqua corrente nelle case.
Per esempio appresero che le donne in Europa avevano gli stessi diritti degli uomini e potevano sottrarsi alle voglie dei maschi senza bisogno di sovraccaricarsi di vestiti o subire dolorose mutilazioni, come invece si faceva nei loro villaggi.
Ma la Tv sconvolse anche la vita dei maschi.
Vedendo le partite di calcio, essi non tardarono a scoprire che quella disciplina poteva trasformarsi in una miniera d’oro anche per loro, specialmente osservando che nelle squadre francesi c’erano più neri che bianchi.
La Tv aveva spento il sorriso e fatto nascere l’invidia sociale.
I giovani più coraggiosi raccolsero da amici e parenti i fondi necessari al lungo viaggio e si misero in marcia verso l’Europa.
Essi sapevano che li aspettava una vita dura, perché si trattava di attraversare prima un deserto e poi un mare, ma sapevano anche che, per la tratta marittima potevano contare su diversi aiuti.
Soprattutto sul fatto che, sull’altra sponda del Mediterraneo, c’era un Paese come l’Italia che, pur facendo parte dell’Europa, era un luogo praticamente non governato, dove ciascuno faceva quello che voleva. E continua a farlo.
Dove il governo dice una cosa e la Magistratura il suo esatto contrario.
Dove a volte nello stesso governo c’è un ministro che dice una cosa ed un altro ministro che ne dice un’altra.
Dove anche nella Magistratura c’è un Tribunale che sentenzia in un senso ed un altro che sentenzia nel senso opposto.
Dove la polizia arresta solo il 5% dei delinquenti e, come se non bastasse, molti di loro vengono liberati dai magistrati l’indomani dell’arresto.
Dove puoi varcare i confini senza documenti.
E dichiarare l’età che vuoi.
Dove l’unica voce ascoltata è quella del Papa.
Che però, guarda caso, per la prima volta nella storia non è europeo e di conseguenza non gliene importa molto di preservare la millenaria cultura europea.
Inoltre -e questo fatto è davvero clamoroso- gliene importa poco anche della religione lasciatagli in eredità dai suoi predecessori, per cui anche chi è nemico giurato dei cristiani è benvenuto.
Come si vede, siamo di fronte ad un allineamento astrale senza precedenti che sarebbe stupido, per qualunque extra-europeo, lasciarsi sfuggire.
Basta pensare che in passato e per molti secoli la penisola italiana era costellata da centinaia di torri anti-musulmane e che, ancor oggi, la Città del Vaticano è circondata da solide mura erette da Papa Leone in funzione anti-islamica!
Come perdere un’occasione del genere?