Giglio Reduzzi
Quattro sfumature di rosso
La chiarezza che stavamo cercando è già arrivata.
Il Congresso del PD annunciato per ricercarla è inutile.
Bastano i nomi dei candidati alla segreteria: Bonaccini, Cuperlo, Micheli e Schlein.
Infatti sappiamo che mentre i due maschi vengono entrambi dal partito comunista, le due signore non hanno la medesima provenienza, ma solo per ragioni anagrafiche, in quanto appartengono entrambe alla stessa area.
Anzi la Schlein è considerata collocarsi più a sinistra di Bonaccini (e del resto lo dimostra il suo curriculum.)
La Micheli si è laureata alla Cattolica, come peraltro Prodi (di cui è stata ministro), ma il suo mentore è sempre stato Bersani, uno dei pochi comunisti ancora in giro.
Morale della favola, abbiamo capito tutto: per i cattolici non c’è più spazio nel PD, ammesso che ci sia mai stato.
Diverso sarebbe stato il caso se, tra i candidati, ci fosse stato, che so, un Castagnetti, ma con questi candidati direi che il dado è tratto: i cattolici devono cercare un tetto altrove.
Il Congresso dovrà solo scegliere tra quattro sfumature di rosso.