Giglio Reduzzi
Recovery Fund: nulla da applaudire
Aggiornamento: 29 lug 2020
Il varo del Recovery Fund è indubbiamente un evento storico.
L’UE nasce adesso. Prima avevamo scherzato.
Infatti è la prima volta che l’Unione fa qualcosa attingendo ad un fondo comune, anche se alimentato pro quota dai singoli Paesi.
Il che dà prova di una certa vitalità, anche se non è quell’evento positivo che i parlamentari italiani di sinistra hanno festeggiato con l’applauso più lungo della storia.
Tutt’altro.
Se infatti è la prima volta che ci danno dei soldi, è anche la prima volta che istituiscono una task force per indicarci come spenderli.
Ed è naturale che lo facciano, dato che neppure il nostro governo sa come spenderli e parla anche lui di istituire una task force con il medesimo scopo.
Del resto, come fai a fidarti di un Paese che ha avuto 62 governi in 75 anni?
Quindi il varo del Recovery Fund corrisponde già adesso, senza aspettare la Troika, ad una perdita di sovranità dell’Italia a favore dell’UE.
Il che può far felice solo chi, a sinistra, ha già dato ampie prove di non amare il nostro Paese, lasciando il governo nelle mani più incapaci che si siano ma viste prima.
Per gli altri non c’è nulla da applaudire.