Giglio Reduzzi
Sea Watch
Leggo che l’arcivescovo di Torino si è offerto di prendere lui i migranti che la Sea Watch ospita da giorni al largo di Lampedusa.
A questa offerta Matteo Salvini ha detto no e spero non cambi posizione.
Prima del cardinale di Torino ci aveva provato il card. Bassetti con altro gruppo di migranti e sappiamo com’è finita.
Il giorno dopo erano scappati tutti.
E difatti il presidente della CEI si è ben guardato dal ripetere l’offerta in questo caso.
Ha mandato avanti il suo collega di Torino.
Ma, come ho già detto, Salvini non è cascato nella trappola e spero che non ci finirà in futuro.
La ragione è semplicissima:
Dire “questi me li prendo io” è largamente insufficiente.
Tanto per cominciare, significa dare per scontato che tutti i potenziali migranti posseggano i requisiti per essere accolti.
Si prendono così come sono, a scatola chiusa, senza alcun esame previo.
Senza sapere se sono sani o malati, persone per bene o delinquenti appena scappati di prigione, quanti anni hanno, da dove vengono ecc. ecc.
E poi dove li mette il cardinale, al fine di evitarne la fuga?
Chiusi a chiave in qualche seminario?
Non vorrà per caso trasferirli da una prigione all’altra?
Ammesso che adotti questa soluzione come modalità provvisoria (come del resto pare facciano anche in Germania), quale sistemazione definitiva prevede?
Immagino il cardinale sappia che questa gente è in cerca di casa, lavoro e assistenze varie.
E che cerca queste cose, non solo per sé, ma per tutti i suoi familiari.
Questi ragazzi (che per venire si sono indebitati) non vogliono certo finire sotto un ponte, al freddo, altrimenti sarebbero rimasti a casa loro, sotto una palma, al caldo.
E come può il porporato assicurare agli italiani che lui provvederà a tutto questo per saecula saeculorum?
Cioè senza che, a motivo della sua iniziativa, nessun contribuente italiano dovrà mai rinunciare alla propria posizione nelle varie liste d’attesa (casa, lavoro, pronto soccorso, ecc.).
E perché, ammesso che sia in grado di dare queste assicurazioni, preferisce aiutare i poveri d’Africa in luogo dei poveri di Torino, che pure non mancano?
Come vedete, non basta dire “questi li prendo io”.
Occorre rispondere ad un sacco di altre domande.