Giglio Reduzzi
Stupri a gogò
Aggiornamento: 30 ago 2018
E’ intuibile che i casi di stupro (ad opera di immigrati irregolari) che finiscono sui giornali siano solo la punta dell’iceberg perché, alla comprensibile riluttanza delle ragazze a denunciare la violenza subita, si aggiungono le circostanze descritte qui di seguito:
I giovanotti della Figura 1 fanno parte dei moltissimi che, tra il 2014 ed il 2016 (con Renzi che guardava da un’altra parte e le solerti annunciatrici RAI che li definivano “minori non accompagnati”), sbarcavano sulle nostre coste, senza documenti e senza soldi, ma ricchissimi di testosterone.
Essi lasciavano Paesi in cui le loro ragazze andavano in giro come mostrato nella Figura 2 e si trovarono di colpo in un Paese dove invece le ragazze (giusto o sbagliato che sia) passeggiano come evidenziato nella Figura 3.
Occorre poi rilevare che i giovanotti in questione, data la nota disorganizzazione italiana, venivano e vengono tuttora lasciati liberi di bighellonare per le nostre città per mesi o addirittura anni.
Quindi al loro stato ormonale si aggiungeva e si aggiunge la grande disponibilità di tempo.
In queste condizioni (che se non possono essere generalizzate, sono comunque prevalenti), vorrei che il lettore, magari senza confidare a nessuno la conclusione cui perviene, riflettesse se per caso non ritenga che a quei ragazzi, più che il carcere se commettono uno stupro, debba essere riservata una medaglia se non lo compiono.
Vorrei anche sapere da Matteo Renzi -ed un po’ anche da Paolo Gentiloni- se loro riuscivano a dormire la notte quando, in luogo di affrontare il fenomeno migratorio (come sta facendo ora Matteo Salvini), :
· esortavano tutti noi (e quindi anche le nostre ragazze) a non cambiare abitudini;
· ci esponevano a questi enormi rischi (ed a tutti gli altri), senza chiederci se eravamo d’accordo.