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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Trial and error

La mancanza di visione di questo governo è facilmente riscontrabile dal suo modo di procedere in materia di manovra economica.

Se avesse una visione, cioè una ricetta pronta, si riunirebbe, discuterebbe, magari a lungo, e poi manderebbe fuori un suo esponente ad annunciare il programma di interventi.

Purtroppo non ha alcuna ricetta pronta ed allora procede a tentoni con il metodo del trial and error. Proviamo e vediamo cosa succede.

Fa una prima riunione ed elabora un programma di massima cui non crede lui stesso (difatti lo chiama salvo intese) e lo manda a Bruxelles, tanto per rimanere nei tempi assegnati.

Poi torna a riunirsi, ci aggiunge un paio di tasse e manda fuori l’araldo a saggiare il terreno.

Se la reazione è troppo violenta, ritira la proposta e ne ripropone una meno pesante.

Questo dà al Premier la possibilità di uscire ed annunciare di aver diminuito le tasse, anche se l’idea di aumentarle era partita da lui.

Ma poi il ministro dell’economia si accorge che, avendo diminuito le imposte, i conti non tornano ed allora, non potendo fare marcia indietro, propone un mix di microtasse, cui nessuno oserà ribellarsi, trattandosi di tasse “etiche”, cioè volte a salvare la Terra (secundum Greta) ed a migliorare l’alimentazione del popolo bue.

Ecc.ecc.

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