Giglio Reduzzi
Un entusiasmo calante
Mi pare che l’entusiasmo con cui l’Occidente parteggiava per l’Ucraina la scorsa primavera stia scemando.
I grandi inviati della prima ora ad uno ad uno sono tutti spariti per lasciare il posto a valorosi giornalisti apprendisti.
Purtroppo l’iniziale entusiasmo scemerà ancora di più in futuro, quando la Russia di Putin ci farà mancare il gas che, d’inverno, diventa un bene primario come il pane.
Inoltre la situazione sul campo minaccia di durare a lungo e nessuno, pur amando l’Ucraina, si sogna di affrontare un nuovo Afghanistan.
Sfortunatamente l’appoggio offerto a Zelensky è senza scadenza.
L’occidente si è dimenticato di fissarla, perché evidentemente riteneva che fosse un aiuto di pochi giorni.
Così come si è dimenticato che alcuni Paesi, come il nostro, data la dipendenza dal gas russo, stanno facendo la guerra, non ad un nemico, ma nientemeno che ad un socio d’affari.
Una cosa mai vista prima.
Last but not least, mi sembra che lo schieramento assunto dall’Occidente sia giusto solo in linea di principio, ma che in realtà sia una battaglia persa in partenza.