Giglio Reduzzi
Un messaggio irricevibile
Aggiornamento: 6 set 2019
L’impossibilità di recepire il messaggio papale ad accogliere tutti i migranti che bussano alla nostra porta consiste in questi semplici fatti:
1. Si tratta di un messaggio monco. Perché ci dice solo di farli entrare, ma non ci dice dove dobbiamo alloggiarli e quale lavoro dobbiamo loro dare. Visto che questo è il motivo per cui lasciano il loro Paese e questo dovrebbe essere il nostro compito anche se la loro motivazione fosse diversa.
In altre parole ci invita a fare la cosa più facile, ma nulla ci dice sulla parte più difficile;
2. Neppure la gerarchia ecclesiastica sembra recepire questo messaggio e darci, come si suol dire, “il buon esempio”, dal momento che non risulta che alcun gruppo consistente di immigrati abbia trovato alloggio nelle migliaia di stanze rimaste vuote nelle loro strutture (conventi, seminari, ecc.) a seguito della persistente crisi vocazionale;
3. Nei messaggi papali l’invito all’accoglienza viene molto spesso motivato, oltre che dallo spirito misericordioso che dovrebbe albergare in ogni buon cristiano, anche da una inesistente legge del mare; quasi che il diritto internazionale si estenda anche ai naufragi pianificati, in aggiunta a quelli accidentali.
(Che poi si tratti di naufragi preordinati è evidente a tutti, come dimostrano l’inadeguatezza del mezzo usato, il sovraccarico di persone, l’insufficienza dei servizi di bordo, ecc. ecc. Negare che le cose stiano in questi termini è negare l’evidenza.)