Giglio Reduzzi
Un nuovo governo
Aggiornamento: 11 nov 2020
Peccato che il Capo dello Stato nutra tanta antipatia per Matteo Salvini, perché questo sarebbe il momento buono per affidare al CD la formazione di un nuovo governo che faccia dimenticare le inefficienze di quello attuale, senza passare attraverso quelle elezioni anticipate che tutti dicono essere impossibili da convocare nella presente delicata congiuntura.
Cosa me lo fa pensare?
Semplice.
Ricordate le dichiarazioni che i leader dei vari partiti fecero subito dopo che furono resi noti i risultati delle ultime elezioni politiche?
Tra queste dichiarazioni c’era anche quella (purtroppo inascoltata) che l’incarico di formare il nuovo esecutivo poteva benissimo essere dato al CD, in quanto, per avere la maggioranza, a questo schieramento mancava solo una cinquantina di voti.
Purtroppo questa voce non fu ascoltata da Sergio Mattarella, che, delle tre soluzioni possibili (CD+50, M5S+Lega, M5s+PD), preferì sperimentare in sequenza le altre due.
Perché dico che ora sarebbe il momento giusto per sperimentare la terza soluzione?
Perché:
nel frattempo, abbiamo avuto modo di verificare il fallimento delle altre due,
finalmente andrebbe al potere una forza coesa, che non avrebbe bisogno di 10 ore di camera di consiglio per prendere una decisione;
i 50 voti in più che all’epoca potevano sembrare un azzardo ora (in base alla legge sulla decurtazione del numero di deputati) sarebbero una certezza.
Ovviamente penso a quei deputati (del M5S, ma non solo) che, negando la fiducia all’ipotetico nuovo governo, si vedrebbero costretti a rinunciare anti tempo alle centinaia di migliaia di euro dell’appannaggio parlamentare.
Non proprio bruscolini per persone che, prima di diventare deputati, mediamente ne guadagnavano 1500 al mese e non erano malati di ideologia.