Giglio Reduzzi
Un partito in via di estinzione
Le ultime elezioni politiche (alle quali il PD ha preso il 19% dei voti) hanno dimostrato come il PD sia in continuo calo di consensi e, pertanto, sia destinato all’estinzione.
E’ ciò che l’81% degli elettori già sapeva.
Purtroppo tra questi ultimi non c’è il Capo dello Stato, che di questa tendenza avrebbe dovuto avere contezza già nel 2019, quando si tennero quelle elezioni che avevano il solo difetto di chiamarsi “europee” invece di “politiche”, ma che ben esprimevano questo trend.
Del resto il partito fondato da Walter Veltroni non poteva che finire così.
Esso fu il patetico tentativo di conciliare l’inconciliabile.
Vale a dire mettere nello stesso partito sia chi veniva dall’esperienza democristiana (ed in massima parte cattolica), sia chi veniva dall’esperienza comunista (ed in massima parte atea).
Il divario (culturale prima ancora che politico) è ben visibile oggi, dove troviamo, sotto lo stesso tetto, sia Rosy Bindi che Monica Cirinnà.
La convivenza è impossibile.
Facciano tutti i Congressi che vogliono, ma l’unico risultato concepibile sarà un sostanziale ritorno alle origini.
Da una parte andranno quelli che hanno come motto “Dio, Patria e Famiglia” e dall’altra coloro che ritengono che il sesso sia fluido e l’aborto un diritto.