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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Una causa persa

Aggiornamento: 21 giu 2022

Chissà se Zerensky ha mai pensato che, nonostante tutto l’eroismo dimostrato da lui stesso e dal suo popolo, questa guerra non la vincerà mai. Ripeto mai.

Non perché lui sia piccolo ed il nemico grande. O perché l’Occidente non gli fornisce abbastanza armi. Ma semplicemente perché questa guerra si svolge tutta sul suo territorio.

Per cui sia che una casa, un ponte, uno stabilimento vengano distrutti da una parte piuttosto che dall’ altra, si tratta sempre di roba sua che viene irrimediabilmente persa.

E’ come una partita di calcio che veda tutti i ventidue giocatori giocare solo nella metà campo della squadra di casa.

Se i giocatori ucraini entrano nella metà campo dei russi, scoppia la terza guerra mondiale!


Anche Putin ha materia su cui riflettere.

Gli conviene davvero distruggere un’acciaieria allo scopo di conquistarla?

Prima di ricostruirla dovrà rimuovere i calcinacci. Doppio lavoro.

A me non verrebbe mai in mente di distruggere un bene prima di appropriarmene!



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