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  • Immagine del redattoreGiglio Reduzzi

Una "prassi societaria" ignorata

Aggiornamento: 4 lug 2020


Non avendo mai lavorato in un’azienda privata, non mi meraviglierei che Giuseppe Conte ignorasse il significato di espressioni come “Spiacenti, abbiamo esaurito il budget”, oppure “E’ prassi societaria”.

Sono frasi di uso comune in tutte le aziende che operano con criteri di economicità e che tuttavia spesso non impediscono a quest'ultime di fallire.

La prima espressione viene usata, per esempio, quando, avendo consumato i fondi che erano stati stanziati per il rinnovo del macchinario, qualcuno viene ad offriti una macchina meravigliosa che ridurrebbe le ore di lavoro.

Ebbene, allora gli dici: “Spiacenti, ripassi l’anno prossimo, perché il budget di quest’anno è esaurito.”

La seconda frase invece viene usata, sempre per esempio, quando un manager arriva a New York in classe economica, anziché nella più prestigiosa classe “business”, come l’ospite americano si aspetterebbe.

In questi casi si dice al cliente che si tratta di “company policy” (prassi societaria), di cui egli non deve tener conto.

Perché ho l’impressione, ho detto, che Conte non conosca il valore di queste espressioni?

Perché vedo che per i funzionari statali che prendono l’aereo viene scelta la costosa classe business, perché, si dice, “non è dignitoso per le istituzioni che rappresentano che ci vadano in classe economica”.

Inoltre noto che nella Pubblica Amministrazione non ci si preoccupa quasi mai di rispettare il budget di spesa che era stato determinato l’anno prima.

Si spende secondo il bisogno. O, meglio, ciò che si ritiene essere un bisogno.

Per esempio, credo che per risolvere il caso di Yara Gambirasio sia stato celebrato il processo più costoso di tutti i tempi e di tutti i luoghi.

Basti pensare alla montagna di ore di lavoro sottratte alle imprese per effettuare quei venti o trenta mila esami del DNA che furono eseguiti.

Eppure sono convinto che nessuno, a livello statale, abbia mai incluso quegli ingenti costi nel conto finale.

Ammesso che un tale conteggio sia mai stato fatto.

Tutti gli Stati mettono un limite all’ immigrazione. Anche a quella regolare.

Noi no. Noi prendiamo tutti, anche i potenziali delinquenti. Basta far finta di annegare ed invocare la legge del mare.

Il Canada ammette al Servizio Sanitario Nazionale solo i canadesi.

I non residenti, quando si presentano al Pronto Soccorso di un qualsiasi ospedale, debbono per prima cosa dimostrare di aver pagato un ticket di diverse centinaia di dollari.

Noi no. Noi curiamo tutti gratuitamente.

Per evitare che i manager della P.A. guadagnino più del Presidente della Repubblica, Mario Monti ha dovuto far passare una legge apposita.

Che però viene spesso elusa.

Le massime autorità dello Stato usano il tram solo il giorno che vengono elette.

Poi, con la scusa della sicurezza, viaggiano con mezzi e scorte da far invidia ai satrapi orientali. Mancano solo gli elefanti.

E noi ci meravigliamo se i governi dell’Europa settentrionale ci chiamano cicale e si rifiutano di pagare i nostri debiti.

Per loro è inconcepibile che lavorare per lo Stato comporti benefici maggiori di quelli fruibili lavorando per un’impresa privata.

Da noi invece la differenza è tale che, mentre il piccolo imprenditore privato fatica a trovare un dipendente, lo Stato, ogni volta che deve assumere dieci impiegati, è costretto ad affittare uno stadio per far posto a tutti i concorrenti.

Ci sarà un motivo.

Infatti ce n'è più d'uno, ma tra tutti primeggia la sicurezza del posto di lavoro.

Come la recente epidemia COVID-19 ha dimostrato, la forzata chiusura di ogni attività svolta fuori dalle mura domestiche ha fatto fallire un sacco di piccole aziende, ma non ha fatto mancare un'euro a tutti i pubblici dipendenti.

A molti dei quali non è parso vero di far coincidere la fine del lockout con l’inizio delle vacanze estive.

Primo tra tutti il nostro Premier che, pur conscio della grave crisi in corso, rimanda ogni intervento riparatore……….a Settembre.

“Ne riparliamo a Settembre” è la tipica frase che studenti ed insegnanti pronunciano a Giugno di ogni anno.

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